È un’Italia da 10 al Roland Garros perché 10 sono gli italiani al secondo turno dell’Open di Francia. Sette uomini e 3 donne: un esercito nostrano in marcia su Parigi.

Il primo tennista italiano al debutto vincente è stato Fabio Fognini, alfiere del movimento e punto di riferimento per tutto il circuito, quattordici anni dopo la sua prima partecipazione, a dieci da un quarto di finale che non potè disputare per infortunio.

Un quarto di finale disputato anche da Martina Trevisan lo scorso ottobre nell’unica edizione autunnale del torneo: lei che sorride sempre e a Parigi sogna sempre a occhi aperti, oggi giocherà il secondo turno contro Sorana Cirstea. E in tabellone femminile ci sono anche Camila Giorgi e Jasmine Paolini.

Il più in alto in classifica dei 10 italiani è Matteo Berrettini, che ha aperto il suo quarto Roland-Garros con un 6-0, 6-4, 4-6, 6-4 sul giapponese Taro Daniel. Ha messo 14 ace e ha vinto il 90% dei suoi punti con la prima di servizio. Incontrerà l’argentino Federico Coria. Paolo Bertolucci sulla Gazzetta dello Sport ha scritto che Ha portato a casa una ottima partita dimostrandosi solido e concreto e mantenendo agevolmente il ruolo di favorito che gli spettava.

Con i suoi 37 anni, Andreas Seppi ha battuto la testa di serie numero 20, il canadese Felix Auger-Aliassime che si era appoggiato a zio Toni Nadal per migliorare.  Stefano Semeraro sulla Stampa scrive che A Boulder, in Colorado, dove vive, sta costruendo un ranch. Avrebbe potuto piantarla lì da tempo, e fare il cowboy – volendo, ne ha il look – anche perché per continuare a fare il tennista ogni anno deve sottoporsi ad una o due infiltrazioni all’anca. Poi lo vedi giocare – esperienza, umiltà, molto fosforo – e capisci perché è ancora lì a dare lezione ai ragazzini del corri-e-tira. Ad esempio a Felix Auger Aliassime, 21enne canadese pompatissimo quando si è affacciato al circuito e oggi un po’ in crisi nonostante l’ottima classifica (n.20). Pensava di spaccare il tennis, con il fisicaccio e i suoi colpi michelangioleschi, invece si è trovato davanti il muro di gomma della Old Gen, i matusa che non mollano, e le mille difficoltà del circuito dei grandi. Seppi gioca piatto, con l’intelligenza calma di un James Stewart del tennis, e alle botte in top spin di Felix sa opporre geometrie variabili, velocità di palla e l’arte della tattica appresa fra Caldaro e il West da coach Sartori. 

C’è anche il semifinalista 2018 Marco Cecchinato, che affronterà a guardia molto alta Alex De Minaur dopo un buon debutto di ripresa contro Uchiyama. Una Old Gen che accompagna al secondo turno la giovanissima linfa di Jannik Sinner, che affronterà Gianluca Mager nel derby italiano, e Lorenzo Musetti al debutto assoluto a Parigi e già giustiziere di Goffin.