Il primo giorno di Wimbledon in 5 momenti:

  1. Sui sacri prati dell’All England Club il tempo s’è fermato. Due lunghi anni in cui, sul tabellone del Centre Court, è rimasto lo storico punteggio dell’ultima finale di Wimbledon: Novak Djokovic – Roger Federer 7-6 1-6 7-6 4-6 13-12. Un tempo sospeso finché Nole non è rientrato in campo, cedendo il primo set al giovane inglese Jack Draper, in missione Grande Slam.

2. Di cose britanniche, il centrale l’ha chiuso Andy Murray commuovendo il suo Regno Unito: due volte campione di Wimbledon, tornato dall’inferno, Murray ha vinto (contro Basilashvili) 1449 giorni dopo il suo ultimo successo. L’ha fatto a suo modo, come sempre, con il cuore oltre alla rete: alla maniera del più grande difensore del tennis moderno, che s’è preso quasi tutto nell’era di Federer, Nadal e Djokovic.

3. Aspettando Federer, assente Nadal, chi si defila subito da Church Road è il numero 3 Stefanos Tsitsipas a dimostrare (suo malgrado) che terra ed erba sono, per gli esseri umani, due sport diversi: finalista al quinto set del Roland Garros contro il disumano Djokovic, fuori al primo turno di Wimbledon contro Tiafoe. C’è chi dice che dietro a quel meraviglioso rovescio a una mano si nasconda un grosso grasso equivoco greco. Eppure, rotazioni e aperture permettendo, annuserà l’erba, imparerà e si rifarà.

4. Come Jannik Sinner, che è stato battuto dall’ungherese Fucsovics al suo debutto assoluto a Wimbledon, su una superficie ancora inesplorata. Urge processo? No, visto che sono già due su cinque i teenager eliminati dallo Slam londinese: oltre a Sinner e Draper, oggi esordiranno Alcaraz, Lorenzo Musetti e Brandon Nakashima con la netta impressione che Wimbledon non sia un paese per giovanissimi…

5. Visto anche degli italiani impegnati ieri ha vinto solo Andreas Seppi, contro Joao Sousa, al suo 64° Slam consecutivo, mentre Fabio Fognini è avanti 2 set a zero contro Ramos, interrotto per oscurità. Loro sono entrambi veterani ultratrentenni.