Il secondo giorno di Wimbledon in 5 momenti:

  1. Rivedremo Roger Federer. Ancora non ci è dato sapere per quanto, perché al debutto con l’esperto Mannarino ha faticato oltremodo, perdendo secondo e terzo set prima che il francese si ritirasse. Ne avrà un altro, sia esperto che francese e due volte semifinalista di Wimbledon: è Richard Gasquet e sarà squisito vintage.

2. L’impresa della vita di Djokovic, il Grande Slam, è a metà dell’opera. La missione di Serena Williams – vincere il primo Slam da mamma e il numero 24 della carriera, uno in più della primatista e suprematista Margaret Court ai tempi del Black Lives Matter – è ancora rimandata. Serena si fa male ed esce in lacrime, sapendo di avere adesso due rivali oltre alla rete: la sua avversaria e l’età.

3. Come per Federer, anche il primo bilancio dell’Italia a Wimbledon è ancora sospeso: perché hanno vinto i vecchi Seppi e Fognini, perché hanno perso i giovani Sinner e Musetti, perché Gianluca Mager (avanti 2-1 con Londero) e Salvatore Caruso (0-1 con il finalista 2017 Marin Cilic) finiscono oggi e perché proprio oggi caliamo gli assi: il campione del Queen’s Matteo Berrettini e la semifinalista (sfortunata) di Eastbourne Camila Giorgi.

4. Ieri il gioco è stato interrotto per pioggia su tutti i campi tranne uno, dove il ventenne Sebastian Korda ha battuto una testa di serie (Alex De Minaur) vent’anni dopo il trionfo di papà Petr all’Australian Open. L’ha fatto al suo debutto assoluto a Wimbledon e con un’altra nazionalità: lui statunitense, papà allora cecoslovacco.

5. Scopriamo che per la prima volta tennisti e tenniste vivono tutti insieme (in bolla) nello stesso hotel, il Park Plaza Westminster, che dispone di 1.019 camere. L’uso delle mascherine è sempre obbligatorio e Roger Federer passa il tempo giocando a carte con Ivan Ljubicic e Severin Luthi, suoi allenatori.