Il Manic Monday di Wimbledon in 5 momenti:

  1. É stata l’ultima volta perché, abolito dal prossimo anno il Middle Sunday – niente tennis di domenica a metà torneo – non avremo più Manic Monday, ovvero tutti gli ottavi di finale di Wimbledon di lunedì: la giornata più ambita, esclusa la finale, dal pubblico ai botteghini.

2. Sorridono Novak Djokovic e Roger Federer, che sono gli ultimi finalisti del torneo e da tabellone ci possono tornare entrambi: sembra quasi scontato l’approdo di Nole, Fucsovics e Khachanov/Shapovalov permettendo; più arduo il compito di Federer, che affronterà probabilmente Medvedev e in caso di semifinale, avrà Auger-Aliassime o Berrettini.

3. Già perché Matteo Berrettini è il quinto italiano a centrare i quarti di finale in oltre un secolo di Wimbledon: non ci piacciono granché le statistiche, ma questa rende proprio l’idea. E poi c’è la Nazionale di calcio che stasera gioca a Wembley: per effetto W, sono i giorni del sottile equilibrio che esiste nel racconto sportivo tra la partecipazione e l’enfasi, il patriottismo e il nazionalismo.

4. Daniele Azzolini su Tuttosport scrive che Esiste un tennis alla Berrettini e a Wimbledon ne sono convinti. Lo osservano da un po’. Prima attoniti, la stessa espressione pendula di chi non crede ai propri occhi, poi sempre più attratti, e partecipi, com’è nella loro indole, che scioglie la diffidenza come una zolletta nel thé. Oggi le sue esibizioni sono considerate chicche di giornata, quanto di meglio si possa offrire a chi non possegga il biglietto per i campi principali. Accorrono numerosi. Vogliono vedere il turbine, il tennista che con i suoi colpi crea dei vortici capaci di sollevare le foglie, le palline, gli avversari

5. Ci sono stati 13 break nel quinto set del match tra il russo Karen Kachanov e il figlio d’arte Sebastian Korda. Chi tiene i conti, parla di record perché pare che il primato fosse di 9 al primo turno di Wimbledon 1997 fra Delgado e Golmard. Alla fine Kachanov ha vinto 10-8 e Brad Gilbert ha scritto che Korda era esausto, avrà un futuro brillante, ma ha buttato un’occasione. Si può dire nel giorno del suo ventunesimo compleanno, come che gli statunitensi hanno perso tutti i loro tennisti perché, dopo Korda, nel femminile sono saltate Cori Gauff, battuta dalla revidiva campionessa Angie Kerber, e Madison Keys contro la sorprendente Vika Golubic, che s’è inginocchiata per baciare l’erba.