Oggi che gli Internazionali riaprono al pubblico, con il 25% della capienza autorizzata, ci sono due italiani agli ottavi con due avversari tra i primi cinque al mondo. A Lorenzo Sonego tocca in serata l’austriaco Dominic Thiem dopo aver vinto il derby con Mager, a Matteo Berrettini intorno a mezzogiorno Stefanos Tsitsipas. Stefano Semeraro su La Stampa parla di Martello de Roma contro il dio greco, mezzogiorno di fuoco al Foro. Lorenzo Colle su Ubitennis scrive di Altra grande prova di Matteo Berrettini. Una partita da vero top 10 per Matteo, che dal 4-4 nel primo set ha cambiato marcia, vincendo sette game consecutivi con grande autorità e consapevolezza.

C’è pubblico, dunque. Qui, Roma, dove 40 anni fa nasceva il Villaggio pensato da Cino Marchese e affidato per la promozione al PR della Dolce Vita, Enrico Lucherini. Piero Valesio sul Messaggero racconta: Nell’ultima sequenza di 2012, un filmone che uscì nella sale quell’anno, gli umani sopravvissuti ad un disastro climatico si affollano davanti al portellone chiuso di una nave. Il portellone si apre, dopo una lunga navigazione nell’oscurità, e gli umani possono riammirare, con uno sguardo degno di un veggente, il nuovo pianeta Terra. Con il cielo e le acque di un azzurro mai visto. Fatte le debitissime proporzioni, oggi davanti agli italiani che aspettano si solleverà un portellone. È difficile non vedere nella giornata di oggi un senso metaforico che va ben oltre il tennis giocato. Riprendere possesso del Foro è un atto che assume le sembianze di una ripartenza. Un evento talmente degno di essere santificato da portare gli organizzatori a decorare con delle immagini adesive alcune paratie del Centrale: fatto questo auspicato e mai realizzato dall’inaugurazione, avvenuta nell’anno domini 2010.

Massimo Grilli sul Corriere dello Sport aggiunge che Ci sembrerà di essere avviati finalmente sulla strada della normalità, anche se distanziati e con mascherina obbligatoria ffp2, un po’ più vicini a vedere la fine di un tunnel lungo ormai quasi un anno e mezzo. Il tennis è il primo sport italiano beneficiato dal ritorno sugli spalti.

I cinquemila non troveranno Sinner. Contro Nadal ha perso in due set. Per Semeraro è stata una partita Diversamente bella, scontro generazionale doc che il Nino diventato patriarca ha vinto un po’ grazie ai tanti errori di Jan – imperdonabili i due diritti con cui ha regalato a Rafa il controbreak nel secondo set – e un po’ per la sua classe sovrana, da fuoriclasse senza tempo.

Paolo Bertolucci sulla Gazzetta dello Sport scrive che Le distanze tra il fenomenale campione maiorchino e Sinner restano importanti, ma anche che il ragazzo di Sesto Pusteria ha le doti e la mentalità per colmare il gap con i più grandi, purché gli si lasci il tempo di apprendere nuovi rudimenti senza fretta e con l’applicazione continua di voler imparare. La versione primaverile di Nadal aveva lasciato intravedere alcune crepe che potevano anche indurre all’ottimismo, ma ritrovata l’atmosfera di uno dei suoi tornei prediletti il numero 3 del mondo ha riproposto la sua fenomenale abilità di risolvere ogni problema tattico che gli venga proposto dall’avversario.

Alessandro Mastroluca sul Corriere dello Sport parla di Un match che racconta i progressi dell’azzurro rispetto al quarto di finale di Parigi. Ci credeva eccome, Sinner, che ha tolto cinque volte il servizio a Nadal, ha mostrato una completezza e una consapevolezza del suo gioco ancora appena accettata nel quarto di finale che hanno giocato a Parigi.