Prima che la pioggia si rovesciasse su Roma, il re ha fatto visita al Foro Italico.

Rafael Nadal, battendo Zverev, è in semifinale agli Internazionali d’Italia, dove incrocerà il fuoco battuto da Reilly Opelka. Ed essendo che gli altri due match (Djokovic-Tsitsipas e Sonego-Rublev) non si sono disputati per maltempo, noi passiamo volentieri la penna al bravissimo Giri Nathan di Racquet:

Monte Carlo può produrre le migliori cartoline, ma il tennis su terra battuta sembra perfetto a Roma, circondato dalle statue, dai grandi pini e dall’ampia varietà di ambiziosi occhiali da sole. Vedendo i giocatori litigare in una conca da gladiatori e ascoltando le sirene lontane belare (in qualche modo) con accento italiano, posso quasi assaggiare le mie zucchine alla scapece e sentire l’umidità sulla camicia di lino. Ma per quanto io mi diverta dalla comodità di un appartamento non arredato, la gente al Foro Italico si sta divertendo molto di più, grazie all’abbondanza di talenti italiani. L’Italia non ha più bisogno di riporre le sue speranze nello stato d’animo con cui Fabio Fognini si svegliava la mattina, perché ora può vantare gli unici due teenager classificati nella top 100. E poi c’è Lorenzo Sonego, l’uomo con la fascia da Karate Kid che sta emergendo all’età di 26 anni, allampanato, alto 1 metro e 91, una figura inusuale per un terraiolo. Accumula vittorie sul rosso con servizi massicci e resilienza. Il secondo set della partita con Thiem, costellato di 38 vincenti e 19 errori non forzati, potrebbe diventare il migliore di questa stagione sulla terra battuta.